sigyn_halja (
sigyn_halja) wrote2013-09-15 02:53 pm
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[Claudine] I want so much to open your eyes, Claudine/Rosemarie
Titolo: I want so much to open your eyes (Cause I need you to look into mine)
Fandom: Claudine
Personaggi: Rosemarie, nominate Claudine e Maura
Pairing: one-sided!Rosemarie/Claudine, background Claudine/Maura
Genere: Introspettivo, malinconico, romantico
Warning: flashfic, het, shoujo-ai, trans!character
Note:Il titolo viene da Open Your Eyes degli Snow Patrol. Rosemarie si riferisce a Claudine usando pronomi e aggettivi femminili perché, benché sia l'unica tra le donne innamorate di Claudine a capire i suoi sentimenti, in realtà non credo che abbia mai sentito parole come "transessualità" o "identità di genere". Lo shoujo-ai tra gli warning, invece, è dovuto al fatto che per quanto ne sa Maura lei e Claudine hanno una relazione omosessuale, e non credo che Claudine abbia mai provato a spiegarle la sua condizione
Fandom: Claudine
Personaggi: Rosemarie, nominate Claudine e Maura
Pairing: one-sided!Rosemarie/Claudine, background Claudine/Maura
Genere: Introspettivo, malinconico, romantico
Warning: flashfic, het, shoujo-ai, trans!character
Note:Il titolo viene da Open Your Eyes degli Snow Patrol. Rosemarie si riferisce a Claudine usando pronomi e aggettivi femminili perché, benché sia l'unica tra le donne innamorate di Claudine a capire i suoi sentimenti, in realtà non credo che abbia mai sentito parole come "transessualità" o "identità di genere". Lo shoujo-ai tra gli warning, invece, è dovuto al fatto che per quanto ne sa Maura lei e Claudine hanno una relazione omosessuale, e non credo che Claudine abbia mai provato a spiegarle la sua condizione
I want so much to open your eyes
(Cause I need you to look into mine)
Rosemarie la guarda – passa ore a guardarla – e pensare a Claudine come a una donna è come pensare che il Sole sorga ad ovest e la neve cada d’estate. Innaturale, semplicemente.
È qualcosa nel suo portamento, nella schiena dritta, nella testa alta. Potrebbe definirla rigida, ma non sarebbe la parola giusta.
È nel modo in cui monta a cavallo e galoppa con la destrezza di un fantino professionista, concentrata e senza pensieri al medesimo tempo. È nei suoi gesti e nelle sue parole, da giovane gentiluomo perfino quando è irruenta o maleducata – e lo è spesso con Rosemarie, e se da un lato talvolta perfino lei stessa ammetta di meritarlo, dall’altro continua a domandarsi se Claudine capirà mai davvero.
È nello sguardo di quei limpidi occhi marroni, quasi rossi nella luce giusta, che scrutano e analizzano tutto e tutti, intelligenti e impassibili, e non vedono mai le cose più evidenti. È come se Claudine non li aprisse mai veramente.
Non li apre nemmeno per guardare Maura, la nuova domestica con il volto da bambina e i ricci d’ebano. Ma d’altronde neanche Maura la guarda, nemmeno quando giocano nella neve e la sua risata squillante risuona nelle orecchie di Rosemarie trafiggendole come mille aghi.
Eppure, Rosemarie spera ancora che Claudine posi il suo sguardo penetrante su di lei e la guardi, perché solo nei suoi occhi riuscirebbe finalmente a vedere il suo riflesso, puro e nitido: l’immagine di un giovane uomo dai capelli d’oro e gli occhi ardenti di fuoco allo specchio.
E forse, allora, negli occhi di Claudine Rosemarie potrebbe vedere la donna di quell’uomo quasi perfetto.
È qualcosa nel suo portamento, nella schiena dritta, nella testa alta. Potrebbe definirla rigida, ma non sarebbe la parola giusta.
È nel modo in cui monta a cavallo e galoppa con la destrezza di un fantino professionista, concentrata e senza pensieri al medesimo tempo. È nei suoi gesti e nelle sue parole, da giovane gentiluomo perfino quando è irruenta o maleducata – e lo è spesso con Rosemarie, e se da un lato talvolta perfino lei stessa ammetta di meritarlo, dall’altro continua a domandarsi se Claudine capirà mai davvero.
È nello sguardo di quei limpidi occhi marroni, quasi rossi nella luce giusta, che scrutano e analizzano tutto e tutti, intelligenti e impassibili, e non vedono mai le cose più evidenti. È come se Claudine non li aprisse mai veramente.
Non li apre nemmeno per guardare Maura, la nuova domestica con il volto da bambina e i ricci d’ebano. Ma d’altronde neanche Maura la guarda, nemmeno quando giocano nella neve e la sua risata squillante risuona nelle orecchie di Rosemarie trafiggendole come mille aghi.
Eppure, Rosemarie spera ancora che Claudine posi il suo sguardo penetrante su di lei e la guardi, perché solo nei suoi occhi riuscirebbe finalmente a vedere il suo riflesso, puro e nitido: l’immagine di un giovane uomo dai capelli d’oro e gli occhi ardenti di fuoco allo specchio.
E forse, allora, negli occhi di Claudine Rosemarie potrebbe vedere la donna di quell’uomo quasi perfetto.